Oltre 50% diabetologi interpreta male dati nuove molecole
“Più del 50% dei diabetologci intepreta male i dati scientifici sui nuovi farmaci. Questo perché spesso il risultato della ricerca farmacologica viene compreso male per diversi motivi, anche per colpa della stampa che cerca di esaltare la parte giornalisitica del lavoro tralasciando alcuni aspetti.
Mentre invece il compito della Società italiana di diabetologia (Sid) è quello di aiutare a tradurre il valore clinico della nuova molecola per i pazienti”.
Ad affermarlo a Pharmakronos è Andrea Giaccari, endocrinologo del Policlinico Gemelli di Roma, dal Congresso Sid a Torino.
“Ad esempio – spiega l’esperto – possono esserci farmaci che forniscono informazioni utili sulla possibile prevenzione del rischio cardiovascolare, agendo sull’aterosclerosi o l’emoglobina glicata, ma che non necessarimanetne hanno determinato una vera riduzione di questi due fattori. Diciamo che spesso c’è troppo entusiasmo tra gli addetti ai lavori, ma nostro compito come Sid – prosegue – è fermare questo entusiasmo, ragionare e far sì che la molecola venga prescritta per quello che in realtà è la sua efficacia”.
Secondo Giaccari, “oggi sul mercato farmaceutico del settore diabetologico sono arrivate nuove molecole in grado di aggredire più facilmente la malattia, ma queste costano 5 volte di più di quelle ‘vecchie’.
Però – avverte – sono di più facile gestione per il diabetologo e aiuterebbero ad abbassare in futuro i costi per il Servizio sanitario perchè sono in grado di prevenire le complicanze croniche del diabete.
Un’ipotesi – conclude – che purtroppo si sposa poco con i problemi economici di molte aziende sanitarie”.
di Francesco Maggi