Ospedali Riuniti, trapianto rene-pancreas
Stanno bene e presto torneranno ad una vita normale i due pazienti che lo scorso agosto sono stati i protagonisti del secondo trapianto combinato rene-pancreas e del terzo trapianto multiviscerale eseguiti agli Ospedali Riuniti di Bergamo. Uno di loro, quello che ha ricevuto pancreas e rene, ha già fatto ritorno nella propria abitazione, mentre l’altro lascerà l’ospedale nei prossimi giorni.
Nella prima settimana di agosto a sottoporsi al trapianto combinato di pancreas e di rene è stato un 53enne brianzolo, titolare di un’azienda agrituristica, da tempo sofferente di diabete di tipo 1 (quello cioè insulino dipendente) e ormai prossimo alla dialisi. È proprio in questo tipo di pazienti, quelli cioè non ancora finiti in dialisi, che il trapianto combinato rene-pancreas consente di ottenere i risultati migliori.
In cura all’Unità operativa di Nefrologia, diretta da Giuseppe Remuzzi (direttore del Dipartimento Trapianti dei «Riuniti»), e seguito anche dall’Unità operativa di Diabetologia, diretta da Roberto Trevisan, il paziente è stato trapiantato dalle equipe di Michele Colledan, direttore dell’Unità operativa di Chiriurgia III e Centro trapianti, che si è occupata del pancreas (4 ore di intervento), e da quella di Giuseppe Locatelli (già direttore dell’Unità operativa di Chirurgia pediatrica, oggi diretta da Daniele Alberti), che si è occupata del rene (all’incirca altre quattro ore di intervento). L’equipe anestesiologica che si è occupata dell’intervento è stata quella diretta da Valter Sonzogni.
L’operazione è perfettamente riuscita e il paziente, dopo un giorno di ricovero nella Terapia intensiva adulti diretta da Gian Mariano Marchesi, ha trascorso il resto della degenza nel reparto di Nefrologia, per poi fare ritorno a casa dove ha già ripreso la vita di sempre. L’uomo, non più insulino dipendente, dovrà ora sottoporsi ai normali controlli di routine per monitorare l’efficacia della terapia immunosoppressiva antirigetto.
Pochi giorni dopo è stato eseguito anche il terzo trapianto multiviscerale dei «Riuniti». Protagonista una bambina emiliana di 9 anni con una severa malattia che limitava drasticamente la motilità intestinale e una cirrosi epatica ormai in fase avanzata.
Alla piccola sono stati trapiantati lo stomaco, l’intestino, il fegato, il pancreas e la milza. L’intervento, affidato a Michele Colledan e alla sua équipe, è durato all’incirca sette ore e la bimba, dopo un periodo di degenza nella Terapia intensiva pediatrica diretta da Daniela Codazzi, è ora ricoverata nel reparto di Pediatria, diretto da Valentino Conter. In tutto il suo percorso, la bambina è stata ed è tutt’ora seguita da Lorenzo D’Antiga, a capo dell’Unità Trapianti pediatrici.
La bambina ha così ritrovato il sorriso: si alimenta regolarmente e nelle prossime settimane potrà fare ritorno a casa.
Michele Colledan e la sua équipe sono stati i primi in Italia ad eseguire un trapianto multiviscerale pediatrico nell’ottobre del 2006 e oggi i «Riuniti» sono l’unica struttura in Italia autorizzata dal ministero della Salute per eseguire questo genere di trapianti.