Patologie renali piu’ rare in caso di diabete insorto precocemente

I bambini che si ammalano di diabete 1 precocemente, potrebbero avere qualche protezione in più rispetto ai bambini che sviluppano il diabete piu’ avanti.
Sembrano infatti meno predisposti a sviluppare patologie renali in età adulta. E’ quanto scrivono alcuni ricercatori svedesi in un articolo pubblicato sulla rivista medica Diabetes Care di marzo.

Il diabete 1 insorge quando le cellule pancreatiche produttrici di insulina vengono distrutte per effetto di una reazione immunitaria, che di solito si manifesta durante l’infanzia.

In uno studio che ha riguardato l’intera popolazione, la D.ssa Maria Svensson e i suoi colleghi, dell’Ospedale universitario Umea, hanno utilizzato i dati di due registri nazionali, esaminando 12.032 casi di diabete 1 insorto durante l’infanzia, al fine di valutare l’incidenza globale delle patologie renali secondarie al diabete.

Dopo un follow-up della durata massima di 27 anni, i ricercatori hanno riscontrato che solo 33 (ossia lo 0,7%) dei 4414 pazienti diabetici da oltre 15 anni avevano sviluppato patologie renali allo stadio terminale secondarie al diabete per le quali era necessaria la dialisi o un trapianto di rene.

Per quanto riguarda il rischio di sviluppare questo tipo di patologie renali, gli studiosi riferiscono di avere osservato una netta differenza fra il gruppo dei pazienti in cui il diabete era insorto precocemente (fra 0 e 4 anni) rispetto a quello in cui la malattia si era manifestata più avanti (fra i 5 e i 14 anni).
“Nessuno dei pazienti in cui il diabete era insorto prima dei 5 anni aveva sviluppato patologie renali allo stadio terminale”.

I ricercatori sottolineano che non sono ancora chiari gli effetti dell’età di insorgenza del diabete sulle complicanze.
Hanno pero’ avanzato l’ipotesi che, quando il diabete fa la sua comparsa in età puberale, i cambiamenti ormonali, la rapida crescita e un peggioramento della regolazione della glicemia potrebbero accelerare i processi che portano alle complicanze croniche.

 

 

 

(Reuters Health)

FONTE: Diabetes Care, marzo 2006