Paziente con diabete di tipo II: vive più a lungo e meglio con una pillola che riduce la pressione arteriosa
Per chi soffre di diabete di tipo II, circa 2.500.000 persone solo in Italia, è arrivata una buona notizia dalla ricerca scientifica: grazie a una singola pillola a base di perindopril e indapamide, sviluppata da Servier, che riduce i livelli di pressione arteriosa, i pazienti possono vivere più a lungo e meglio. Ad affermarlo è uno studio, denominato ADVANCE, condotto su ben 11.140 pazienti con diabete di tipo II in 20 paesi. Secondo questo lavoro (pubblicato su Lancet l’ 8 Settembre 2007), la somministrazione di una nota pillola, a base di perindopril ed indapamide, da tempo in uso in Italia, permette di ridurre il rischio di morte del 18% nei pazienti con diabete di tipo II. A beneficiarne sono stati non solo i pazienti diabetici con ipertensione ma anche quelli con valori nella norma (fino a 140 mmHg di massima e 90 mmHg di minima). Inoltre, la pillola ha dimostrato di avere effetti “protettivi” verso organi come il cuore e il rene, due bersagli tipici del diabete di tipo II. Infatti, i pazienti trattati hanno mostrato una riduzione della comparsa o del peggioramento del danno renale del 21%, mentre eventi coronarici quali l’infarto si sono ridotti del 14%. “ADVANCE – spiega il prof. Giuseppe Mancia, Direttore della Clinica Medica e del Dipartimento di Medicina – Università Milano-Bicocca e Membro del Comitato Direttivo dello Studio Advance – è il più ampio studio prospettico che evidenzia i vantaggi di ridurre in modo deciso e rigoroso la pressione arteriosa nei soggetti diabetici, sia che abbiano valori di pressione al di sopra della norma (140/90 mm Hg) che normali. La presenza di pazienti normotesi oltre che ipertesi, è una caratteristica fondamentale dello studio e permette di concludere che la riduzione dei valori pressori apporta beneficio nei pazienti con diabete di tipo II indipendentemente dai valori pressori iniziali. Nessuno studio così ampio era arrivato a questa conclusione in precedenza.” Nei 5 anni di trattamento con perindopril/indapamide la pressione sistolica (la pressione massima) è scesa fino ad un livello medio di 134 mmHg. L’impatto dei risultati dell’ADVANCE sono molto importanti. “In pratica, – afferma il diabetologo Giorgio Sesti, Professore Ordinario di Medicina Interna dell’Università degli Studi di Catanzaro “Magna Graecia” e Direttore della Scuola di Specializzazione e dell’Unità operativa complessa di Medicina Interna del Policlinico Universitario di Catanzaro – grazie a perindopril/indapamide è stato possibile salvare la vita a un paziente diabetico ogni 79, evitare una malattia renale ogni 20 e una malattia coronarica ogni 75. Questo farmaco quindi non solo riduce la mortalità, che è l’aspetto più rilevante, ma è anche in grado di migliorare la qualità di vita del paziente stesso prevenendo, ad esempio, gli effetti invalidanti di patologie importanti quali l’infarto del miocardio o la nefropatia diabetica, che conduce ad insufficienza renale cronica.” Se gli effetti favorevoli della terapia fossero applicati anche solo alla metà della popolazione diabetica del mondo (almeno 180 milioni di pazienti) per 5 anni, potrebbero essere salvate oltre un milione di vite. Dal punto di vista pratico, l’efficacia della terapia e la sua facilità di assunzione hanno mosso a grande interesse gli specialisti deputati comunemente al controllo del diabete. In sostanza, come aggiunge il prof. Mancia, che è anche Chairman delle Linee Guida ESH/ESC 2007 per il trattamento dell’ipertensione arteriosa – è stata somministrata a tutti la pillola perindopril/indapamide, senza che venissero interrotte le terapie protettive, incluse quelle per diabete e altri fattori di rischio come l’ipertensione, prescritte liberamente dal medico curante. Questo aspetto rende l’intervento potenzialmente facile da applicare a livello clinico, senza bisogno di schemi complessi di cura. “Sicuramente lo studio ADVANCE, – spiega Sesti – sviluppato su una popolazione così ampia e mirato sulla popolazione diabetica, costituisce un importante precedente che servirà per un aggiornamento delle linee guida in diabetologia. ADVANCE, infatti, conferma e rafforza una nuova convinzione che già era permeata dalle linee guida dell’ipertensione: è possibile trattare i livelli pressori del diabetico anche quando sia normoteso poiché l’effetto positivo sulla protezione da eventi cardiovascolari è significativo. A questo principio teorico, però, si aggiunge un’indicazione pratica estremamente importante: i livelli pressori del diabetico si possono controllare anche con una terapia di combinazione terapeutica concentrata in una sola pillola, semplice, fissa, tollerata, con una accettazione molto buona sia per il paziente, che, aggiungo, per il medico.” Un fatto, quest’ultimo, estremamente importante dal punto di vista clinico, che rende applicabile la nuova terapia ad un vasto numero di pazienti. La pillola perindopril/indapamide, disponibile in Italia in due formulazioni (2mg perindopril/0,625mg di indapamide e 4mg perindopril/1,25mg di indapamide), è prescrivibile dagli specialisti, dal medico di base ed è mutuabile
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4 ottobre 2007
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