Prevenzione della microalbuminuria nel diabete di tipo 2. La lezione dello studio BENEDICT
La nefropatia diabetica è la causa principale di insufficienza renale terminale nel mondo occidentale e comporta un aumentato rischio di mortalità cardiovascolare. Nelle fasi iniziali della nefropatia, quando l’albuminuria è presente in minime quantità nelle urine (microalbuminuria) e si assiste alla comparsa di ipertensione arteriosa, la funzione renale è ancora normale e i pazienti possono rispondere bene a una terapia di preveanzione. È ormai noto che la microalbuminuria predice la comparsa di ipertensione, malattia cardiovascolare e di progressiva perdita della funzione renale. Lo studio BENEDICT (Bergamo Nephrologic Diabetes Complication Trial) è stato uno studio prospettico, randomizzato, per gruppi paralleli che ha coinvolto 1204 pazienti con diabete di tipo 2 con lo scopo di verificare l’efficacia di un trattamento basato su ACE-inibitore (trandolapril) o verapamil o la combinazione di trandolapril-verapamil nei confronti di placebo nella prevenzione della microalbuminuria in diabetici di tipo 2 ipertesi e con normale escrezione di albumina. Un’analisi a posteriore di tutti i dati dei 1204 pazienti ha inoltre dimostrato che la diminuzione della pressione arteriosa per sé, indipendentemente dal farmaco usato, ha un effetto benefico nella prevenzione della comparsa di microalbuminuria. La terapia con ACE-inibitore sembra avere un vantaggio ulteriore, in particolare nei pazienti con ipertensione non ben controllata dalla terapia. L’evidente vantaggio dell’ACE-inibitore nei confronti degli altri farmaci antipertensivi è dovuto a una più efficace prevenzione della microalbuminuria, che è un fattore di rischio cardiovascolare e di mortalità precoce nei diabetici di tipo 2.
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di A. Corsi, A.R. Dodesini, G. Lepore, I. Nosari, R. Trevisan da GIDM marzo 2008
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