PUFA ritardano il danno renale nei diabetici

La somministrazione di acidi grassi poliinsaturi omega 3 (PUFA) in pazienti diabetici di tipo 2 con evidenza di iniziale danno renale sembra essere protettiva nell’evoluzione del danno stesso. Questo risultato importante è in fase di pubblicazione sulla rivista Diabetes Care.
Questo studio randomizzato, controllato e con crossover aveva lo scopo di valutare l’effetto della somministrazione giornaliera di 4 g di PUFA sulla velocità di filtrazione glomerulare (eGFR) e sui marker di danno renale in pazienti con diabete di tipo 2 e almeno tracce di proteinuria.

Ciascun periodo di trattamento, con PUFA o placebo, durava nello studio 6 settimane e i periodi erano intervallati da un wash out di 2 settimane. L’outcome primario era l’albuminuria, e i secondari l’ N-acetyl β-d-glucosaminidase [NAG], la neutrophil gelatinase-associated lipocalin [NGAL], e la liver fatty acid-binding protein [LFABP]), i marker di danno renale (kidney injury molecule-1), i marker sierici di funzionalità renale (cystatin C, beta2-microglobulina, e creatinina), e la eGFR.

Dei 31 pazienti arruolati, 29 hanno terminato lo studio. Di questi il 55% era di sesso maschile, e il 61% erano Afroamericani. L’età media era di 67 anni. Al basale il BMI medio era 31.6 kg/m(2), la mediana della eGFR era 76.9 mL/min/1.73 m(2), e la mediana dell’escrezione urinaria di albumina nella 24 ore era 161 mg. Rispetto al placebo, la somministraizone di PUFA non comportava differenze significative sull’escrezione urinaria di albumina  (-7.2%; 95% CI -20.6 – 8.5; P = 0.35), ma riduceva significativamente l’escrezione di NGAL (-16% [-29.1 – -0.5%]; P = 0.04). 

Non si sono osservate differenze significative nei marker sierici di funzionalità renale né sulla eGFR. In una sottoanalisi a gruppi, si è osservata una significativa riduzione dell’escrezione urinaria delle 24 ore di albumina, NGAL, LFABP e NAG nei pazien ti che assumevano anche farmaci bloccanti del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS).
Il diabete mellito comporta come noto diverse complicanze d’organo, e tra queste va sicuramente annoverato il danno renale con una diminuzione della eGFR e l’insorgenza prima di microalbuminuria e poi di proteinuria franca. Tra i farmaci che permettono di proteggere il rene dal danno legato al diabete mellito ci sono proprio i bloccanti del RAAS, ed è interessante che in questo studio gli effetti dei PUFA siano apparsi maggiori nei pazienti che assumevano questi farmaci. 

Questo potrebbe essere legato ad una azione sinergistica protettiva delle due classi farmaceutiche. Questo studio rappresenta comunque un dato importante perché sino ad ora le evidenze sulla protezione renale operata dai PUFA nei pazienti diabetici erano controverse. Ciò che si può osservare è sicuramente una ancora scarsa numerosità del campione e dei sottogruppi analizzati, ai quali si è cercato almeno in parte di ovviare con l’utilizzo del crossover. 

Da sottolineare poi come l’etnia prevalente sia quella afroamericana, che non sempre ricalca nella risposta farmacologica il comportamento di quella caucasica. Saranno quindi sicuramente necessari ulteriori dati per trarre conclusioni definitive, anche sottolineando le alte dosi di PUFA utilizzate (basti considerare che in prevenzione secondaria cardiovascolare le dosi utilizzate vanno da 1 a 3 gr die).

Miller ER 3rd, Juraschek SP, Anderson CA, Guallar E, Henoch-Ryugo K, Charleston J, Turban S, Bennett MR, Appel LJ. The Effects of n-3 Long-Chain Polyunsaturated Fatty Acid Supplementation on Biomarkers of Kidney Injury in Adults With Diabetes: Results of the GO-FISH trial. Diabetes Care. 2013 Jan 24. [Epub ahead of print]

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Dott. Alessandro Durante
IRCCS Ospedale San Raffaele
Università Vita-Salute San Raffaele, Milano