Quasi 9 italiani su 10 si fidano del web per informazioni sulla salute
Gli italiani ritengono che il web offra l’accesso a informazioni affidabili quanto quelle offerte dagli inserti di sanità sui quotidiani e dalla televisione, ritenuti affidabili rispettivamente dall’83% e dall’81% del campione. Niente di cui stupirsi se si considera che, come ha dimostrato un recente studio (presentato a Roma nel corso del convegno “la comunicazione verso i cittadini in sanità”), il 30% degli italiani utilizza il web come primario canale d’informazione sul tema salute.
Sono infatti numerosi i portali e i siti gestiti da specialisti del settore che offrono contenuti e informazioni qualificate.
Chi ancora crede che l’informazione scientifica sia terreno esclusivo di pubblicazioni altamente specializzate e delle testate tradizionali deve probabilmente tornare sulle sue posizioni.
“La sinergia tra competenza scientifica, fondamentale quando si parla di salute, e la possibilità che la rete offre di raggiungere un numero sempre più elevato di cittadini è da sempre al centro della nostra attività – afferma Andrea Pezzi, Direttore Generale di UniSalute (compagnia del gruppo Unipol specializzata in assistenza e assicurazione sanitaria) – Grazie al lavoro del nostro comitato scientifico e dei nostri medici rendiamo accessibile, anche attraverso il web, una consulenza di alta qualità sulla migliore soluzione sanitaria possibile per chi si avvale dei nostri servizi” conclude Pezzi.
Sia chiaro: internet non sostituisce le pubblicazioni scientifiche specializzate (in cui ripone fiducia il 96% del campione) né mette in discussione il loro ruolo, ma si affianca ad esse per affermarsi come una delle principali fonti di informazione anche in questa delicata area, un ulteriore valido canale al servizio del cittadino.
Elevata anche l’importanza attribuita alle esperienze vissute e raccontate da parenti e amici, che diventano una fonte di informazione altrettanto attendibile (così le ritiene l’83% del campione), al di là della reale competenza riguardo ciò che viene detto e del ruolo giocato dall’emotività propria di ogni persona quando si racconta un’esperienza vissuta direttamente.
Analizzando i dati si nota come sia ampiamente riconosciuta un’elevata qualità delle informazioni alle principali fonti che si occupano di salute. Una fiducia che si può definire “trasversale”, perché ad affermarlo sono uomini e donne di tutte le età e lungo tutto lo Stivale.
Nello specifico la fonte che raccoglie più consensi resta, come detto, la categoria delle pubblicazioni scientifiche specializzate: il 58% degli intervistati le definisce attendibili e competenti a cui si aggiunge un ulteriore 39% che le ritiene molto credibili. Solo il 3% si esprime negativamente. Allo stesso tempo, il 33% degli intervistati si fida delle informazioni che si trovano sul web, a cui si aggiunge un altro terzo del campione 42% che le ritiene abbastanza attendibili ed un 11% che le trova molto attendibili. Solo il 14% dichiara di non fidarsi, giudicandole poco affidabili.
Ma perché la rete riscuote così tanta fiducia?
Va detto che oggi Internet offre un accesso diretto e immediato ad un’ampia gamma di contenuti qualificati. Ma forse non è l’unico fattore. Internet è ormai il luogo per eccellenza dove si condividono esperienze. Ciò che molti navigatori oggi cercano sono i commenti e i consigli di coloro che hanno avuto, o stanno vivendo, una determinata esperienza. Informazioni che appaiono completamente disinteressate, il cui unico scopo è fornire un servizio a chi legge. È questo tipo di riscontro “emozionale” il valore aggiunto della Rete e che contribuisce a renderla un canale attraente e allo stesso tempo autorevole.