Retinopatia diabetica proliferativa, l’eritropoietina è un fattore angiogenico retinico
Sebbene il fattore di crescita endoteliale vascolare ( VEGF ) sia uno dei principali mediatori dell’angiogenesi retinica, l’inibizione del solo VEGF non è sufficiente per prevenire la neovascolarizzazione retinica. E’ stata ipotizzata l’esistenza di altri potenti fattori angiogenici indotti dall’ischemia. Sono stati misurati i livelli sia di eritropoietina sia di VEGF nel liquido vitreale di 144 pazienti, mediante test radioimmunologico ed ELISA. Il potenziale proliferativo del vitreo è stato valutato sulla base della crescita delle cellule endoteliali retiniche e mediante il recettore solubile dell’eritropoietina. Allo scopo di valutare l’espressione dell’eritropoietina e la sua regolazione in vivo inoltre, è stato impiegato un modello murino di neovascolarizzazione retinica indotta da ischemia. I valori mediani di eritropoietina del vitreo nei 73 pazienti con retinopatia diabetica proliferativa sono risultati significativamente più elevati rispetto ai 71 pazienti non diabetici ( 464mIU/ml versus 36.5mIU/ml; p < 0.001 ). Anche il livello mediano di VEGF nei pazienti con retinopatia e’ risultato notevolmente superiore rispetto a quello dei pazienti non diabetici ( 345pg/ml versus 3.9pg/ml; p < 0.001 ). Le analisi di regressione logistica multivariata hanno indicato che l’eritropoietina ed il fattore di crescita endoteliale vascolare sono indipendentemente correlati con la retinopatia diabetica proliferativi. I livelli di espressione genica per l’eritropoietina e per VEGF sono up-regolati nella retina ischemica murina ed il blocco dell’eritropoietina inibisce la neovascolarizzazione retinica in vivo, e la proliferazione delle cellule endoteliali nel vitreo dei pazienti con retinopatia diabetica, in vitro. I risultati ottenuti hanno quindi indicato che l’eritropoietina è un potente fattore angiogenico indotto dall’ischemia, che agisce in modo indipendente da VEGF durante l’angiogenesi retinica nella retinopatia diabetica proliferativa.
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Watanabe D et al, N Engl J Med 2005; 353: 782-792
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