Scarso controllo dei fattori di rischio cv aumenta il rischio di decesso

Un controllo ottimale della glicemia, della pressione sanguigna, del colesterolo LDL e del fumo nei pazienti adulti diabetici potrebbe tradursi in riduzioni sostanziali del rischio cardiovascolare e della mortalità. È questa la conclusione di un ampio studio di coorte da poco pubblicato su Diabetes Care, nel quale sono stati analizzati soggetti diabetici con e senza una malattia cardiovascolare di base.

Gli eventi cardiovascolari e i decessi associati a un controllo inadeguato di uno qualsiasi di questi quattro fattori di rischio modificabili hanno mostrato un’incidenza rispettivamente di circa l’11% e il 3% nei soggetti che avevano già una malattia cardiovascolare di base e 34% e  7%, rispettivamente, in quelli che non l’avevano.

Anche se il rischio non è risultato uguale nei due gruppi, gli autori (coordinati da Gabriela Vasquez-Benitez, dell’Health Partners Institute for Education and Research di Minneapolis) concludono che un’attenzione aggiuntiva a questi tradizionali fattori di rischio cardiovascolare in tutti i pazienti diabetici – sia che abbiano sia che non abbiano malattie cardiovascolari – ridurrebbe in modo significativo la morbilità e la mortalità cardiovascolare correlata.

Per la loro ricerca, la Vasquez-Benitez e i suoi collaboratori hanno identificato  859.617 pazienti diabetici (di cui il 31% avevano anche malattie cardiovascolari) trattati presso una rete di 11 centri degli Stati Uniti per almeno 6 mesi, con un follow-up medio di 5 anni. Circa la metà del campione era di sesso femminile e il 45% era bianco. I fattori di rischio sono stati definiti come un livello di colesterolo LDL ≥100 mg/dl, un livello di emoglobina glicosilata (HbA1c) ≥ 7%, una pressione arteriosa ≥ 140/90 mmHg e l’essere fumatori.

I ricercatori hanno utilizzato un’analisi di regressione per quantificare i contributi di ciascun fattore di rischio al rischio di malattie cardiovascolari e al tipo di evento cardiovascolare in entrambi i gruppi di pazienti.

Nei 593.167 pazienti senza malattie cardiovascolari, la stragrande maggioranza aveva valori di HbA1c, pressione arteriosa e colesterolo LDL fuori target o erano fumatori.

Un controllo inadeguato del colesterolo LDL è risultato associato a un’incidenza del 19,6% di infarto miocardico o sindrome coronarica acuta (IC al 95% 18,7-20,5) e del 13,7% di ictus. Il fumo è risultato associato a un’incidenza del 3,8% di tutti gli eventi cardiovascolari, mentre la pressione arteriosa non adeguatamente controllata è risultata associata a un’incidenza dell’11,6% di ictus.

Per quanto riguarda l’HbA1c, i ricercatori hanno trovato un aumento del rischio cardiovascolare in presenza d valori di HbA1c superiori al 9%, ma nessun aumento del rischio per valori compresi tra il 7 e il 7,9% rispetto a valori compresi tra il 6,5% e il 6,9%. Questi dati, sottolineano gli autori, suffragano le attuali linee guida che raccomandano un target di HbA1c inferiore al 7% o all’ 8% per i pazienti diabetici.

Nei soggetti diabetici con malattie cardiovascolari, un controllo inadeguato della pressione arteriosa è risultato associato a un’incidenza del  7% di ictus e lo scarso controllo glicemico a un’incidenza del 5,9% dello stesso evento. 

In questo gruppo di pazienti, il fumo è risultato l’unico fattore associata a un aumento della mortalità dovuta a una causa qualsiasi, con un’incidenza del 2,6% dei decessi osservati legati alle sigarette.

Nella discussione, gli autori osservano, comunque, che una quota consistente di rischio non può essere attribuita ai fattori modificabili indagati nel loro studio ed è quindi possibile che anche ” fattori di rischio genetici, metabolici o psicosociali non identificati possono influenzare il rischio”.

Tra i limiti del loro studio, la Vasquez-Benitez e i colleghi citano il fatto che i fattori di rischio e le comorbidità sono stati valutati al basale e potrebbero essere cambiati durante il follow-up, e che i dati sono stati ottenuti in contesti sanitari di routine con intervalli di tempo variabili. Inoltre, avvertono che coorte nella potrebbero essere stati inclusi anche pazienti con diabete di tipo 1, per via della difficoltà di distinguere i tipi di diabete nelle cartelle cliniche dei pazienti.

 

G. Vazquez-Benitez, et al. Preventable Major Cardiovascular Events Associated With Uncontrolled Glucose, Blood Pressure, Lipids, and Active Smoking in Adults With Diabetes With and Without Cardiovascular Disease: A Contemporary Analysis. Diabetes Care 2015; doi: 10.2337/dc14-1877.
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da PHARMASTAR