Sensibilizzare gli italiani a donare gli organi: una persona su cinque in lista d’attesa muore per carenza di donazioni
Giunge ad Aprilia nella serata di domani davanti alla sede della Ibi-Lorenzini (azienda attenta a queste tematiche e da sempre impegnata nella ricerca e nella cura di patologie correlate al fegato), prima di ripartire alla volta di Roma. È la 5a Granfondo Internazionale Trapiantati, manifestazione ciclistica che, partita da Bergamo il 18 settembre, viene organizzata ogni anno dall’Associazione onlus “Amici del Trapianto di Fegato” per promuovere le donazioni di organi e lo sviluppo della ricerca. Trapiantati, soprattutto di fegato, giovanissimi e adulti, italiani e stranieri, al fianco di operatori sanitari, infermieri e medici, si sono preparati per questa gara ciclistica che si svolge come ogni anno a settembre. Campioni di ciclismo, come Felice Gimondi, Paolo Savoldelli, Ivan Gotti e Giuseppe Guerini, esprimono la loro ammirazione per queste persone che dopo il trapianto riescono a praticare uno sport così duro e che, grazie alla loro forza di volontà, hanno superato ostacoli anche più difficili con grande coraggio. La manifestazione è un’occasione per ribadire il grande affiatamento che esiste tra i trapiantati e coloro che li hanno assistiti prima dell’operazione. Le difficoltà dei pazienti per arrivare al traguardo sono rappresentate dalla fatica e dal sudore affrontati con costanza e tenacia insieme agli operatori sanitari e ai medici, nella gara, come nel periodo che precede il trapianto. In questi ultimi anni, le donazioni, specialmente in Lombardia, hanno subito una forte e preoccupante flessione. In tutta Italia, sono solo 1.000 i trapianti eseguiti ogni anno e sono invece 21.000 le persone che muoiono di cirrosi o tumore del fegato. Il 13-20% delle persone in lista d’attesa muore per la carenza di donazioni, anche se sono molte più quelle che non vengono neanche considerate per il trapianto a causa della loro malattia. All’Italia spetta inoltre il triste primato per il numero di malattie croniche del fegato. Infezione da virus di epatite B e C, consumo di alcol sempre più diffuso, malattie metaboliche e genetiche: tutto ciò può essere imputato a sviluppo e progressione di un’insufficienza epatica tale da portare al trapianto. Ma dopo questo, la ripresa è sorprendente. L’eccellente livello di salute dei trapiantati ne è conferma, come lo sono la ripresa della quotidianità e dell’attività sportiva, come dimostrato dai partecipanti di questa Granfondo.
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