Smettere di fumare migliora il controllo metabolico nelle persone con diabete
Le persone con diabete di tipo 1 che smettono di fumare potrebbero veder ridurre la loro emoglobina glicata a livelli simili a quelli dei diabetici non fumatori. Si ridurrebbe anche il rischio di retinopatia e di complicanze renali. Lo si evince da uno studio statunitense pubblicato sulla rivista PLoS One.
Il fumo è legato all’aumento dei livelli di HbA1c e di complicanze, ma i risultati indicano cambiamenti positivi per la salute nei diabetici che smettono di fumare.
Il fumo di sigaretta è associato a un maggior rischio di morbidità e mortalità nelle persone affette da diabete. Pur avendo dimostrato di peggiorare le complicanze legate alla malattia principalmente attraverso gli effetti nocivi sulla circolazione, l’abitudine al fumo tra i diabetici ha una frequenza paragonabile alla popolazione generale.
Precedenti studi hanno dimostrato che il fumo è anche associato a uno scarso controllo metabolico e in questo modo può giocare un ruolo nell’accelerare lo sviluppo delle complicanze diabetiche. Tuttavia, la maggior parte di questi studi non ha utilizzato misurazioni longitudinali sia del controllo glicemico che della storia del fumo in un’ampia coorte di soggetti con diabete di tipo 1. Inoltre, i risultati sui rischi associati al fumo sia nella nefropatia che nella retinopatia sono contraddittori.
Per questo motivo gli autori di questo nuovo studio hanno valutato le associazioni acute e a lungo termine del fumo sul controllo glicemico e sulle complicanze legate al diabete, utilizzando i dati di una coorte di soggetti con diabete di tipo 1 che hanno partecipato allo studio prospettico, multicentrico, randomizzato e controllato Diabetes Control and Complications Trial (DCCT). Un altro obiettivo era comprendere fino a che punto il controllo glicemico media l’associazione longitudinale tra fumo e complicanze.
Controllo metabolico peggiore nei fumatori
I ricercatori della George Washington University hanno esaminato le cartelle cliniche dei 1441 partecipanti al DCCT, che avevano un’età media di 27 anni e non avevano complicanze correlate al diabete e altri problemi medici rilevanti.
I livelli medi di HbA1c erano significativamente diversi in base allo stato di fumatore, con i fumatori che avevano livelli medi più alti (differenza media di 0,34% con i non fumatori, p<0,01, e di 0,31% rispetto agli ex fumatori, p<0,01. I livelli medi di HbA1c per gli ex fumatori erano simili a quelli dei non fumatori.
I fumatori avevano inoltre un rischio di retinopatia e nefropatia superiori rispettivamente del 43% e del 36% rispetto ai non fumatori. Queste differenze di rischio sono state attenuate dopo l’aggiustamento per la HbA1c, suggerendo che l’associazione negativa del fumo sul controllo glicemico è parzialmente responsabile di quella tra fumo e rischio di complicanze.
Evitare il fumo o smettere il prima possibile
«I risultati dimostrano che gli ex fumatori non differiscono in modo significativo dai non fumatori sia nei livelli medi di HbA1c che nel rischio di complicanze», scrivono gli autori. «Questo suggerisce che smettere di fumare può consentire di raggiungere un controllo glicemico simile a chi non ha mai fumato e, di conseguenza, di ridurre anche il rischio di complicanze microvascolari».
«Gli ex fumatori possono ottenere un controllo glicemico simile a quello dei non fumatori, quindi questi risultati dovrebbero essere utilizzati per incoraggiare le persone con diabete di tipo 1 a evitare il fumo o a smettere non appena possibile», concludono i ricercatori.
Bibliografia
Braffett BH et al. Mediation of the association of smoking and microvascular complications by glycemic control in type 1 diabetes. PLoS One. 2019 Jan 7;14(1):e0210367.
da PHARMASTAR