Sospeso farmaco anti diabete: SID informa medici, parte uno studio.
La Societa’ italiana di diabetologia (Sid) informera’ i medici e diabetologi italiani della sospensione del farmaco anti-diabete Avandia decisa dagli organismi americani ed europei di controllo dei farmaci per il rischio di attacchi cardiaci legato alla molecola. Lo ha reso noto il presidente della Societa’, Gabriele Riccardi, aggiungendo che la Sid ha avviato uno studio indipendente su 1000 pazienti, finanziato dall’Aifa, per valutare gli eventuali effetti benefici sul cuore delle tre molecole piu’ utilizzate contro il diabete. ”Vogliamo accertare – ha precisato – se le terapie basate sulla metformina, le sulfaniluree e il pioglitazone, oltre ad essere efficaci nell’abbassare la glicemia, riducono gli eventi cardiovascolari”. La decisione di sospendere il farmaco Avandia (molecola rosiglitazone), ha precisato Riccardi, e’ stata presa dalla Fda e dall’Ema sulla base di alcuni studi britannici e americani che indicherebbero un aumentato rischio di eventi cardiovascolari. In attesa della decisione, la Sid ha tenuto costantemente informati sul suo sito i diabetologi sui potenziali rischi del farmaco, pubblicando anche gli studi sulla molecola. ”Bisogna comunque precisare – ha aggiunto – che non c’e’ alcuna prova definitiva di questi gravi effetti collaterali”. In Italia meno del 10% dei diabetici e’ trattato con Avandia (la molecola e’ in commercio da 10 anni) e, con la sospensione della vendita del farmaco, dovra’ cambiare terapia. I pazienti saranno avvertiti dai loro medici, cui la Sid inviera’ un’apposita comunicazione. La Fda, ha spiegato Riccardi, ”ha anche stabilito che ogni nuovo farmaco contro il diabete dovra’ essere oggetto di studi come quello che abbiamo avviato sulle tre molecole principali utilizzate contro questa patologia”. In Italia il 90% dei diabetici e’ di tipo 2, cioe’ ricorre ai farmaci, diversamente dai malati del tipo 1 che sono insulino-dipendenti. ”L’elevato tasso di glucosio nel sangue – ha ricordato il presidente della Sid – rappresenta un problema soprattutto per le complicanze della malattia: chi e’ diabetico, ad esempio, ha un rischio cardiovascolare da 2 a 4 volte in piu’ rispetto a chi non lo e”’. Riccardi ha ricordato che la per combattere il diabete di tipo 2 importante e’ uno stile di vita non sedentario, oltre a un’alimentazione controllata.
(ANSA).