Sperimentata insulina in pillola per i diabetici di tipo 2

Presto i pazienti con il diabete potrebbero beneficiare di una nuova ‘pillola d’insulina’ al posto delle tradizionali e fastidiose iniezioni.
A realizzare questo nuovo metodo di assunzione di insulina e’ stata l’azienda britannica Diabetology, grazie all’aiuto di un gruppo di esperti della Cardiff University.

I ricercatori sono riusciti a creare un rivestimento speciale per proteggere l’ormone dai succhi gastrici. In questo modo il farmaco non incontrerebbe ostacoli nel raggiungere la sua destinazione. Il tratto digerente infatti rappresenta una barriera biologica per il passaggio della molecola di insulina.
Per questa ragione la via di assunzione tradizionale e’ quella sottocutanea.

I risultati di questo studio, condotto su 16 pazienti con diabete di tipo 2, saranno presentati dettagliatamente all’American Diabetes Association. Ma le sperimentazioni finora effettuate hanno gia’ dimostrato come il nuovo farmaco in pillole, assunto due volte al giorno, riesca a sostituire la tradizionale iniezione di insulina.
Infatti, la pillola e’ risultata efficace nel ristabilire i livelli di glucosio nel sangue dei pazienti affetti dal diabete di tipo 2.

L’idea dell’insulina per via orale non e’ nuova. Un’altra equipe di ricercatori di Taiwan e’ riuscita a sfruttare il rivestimento dei gamberi per proteggere il farmaco dai succhi gastrici.

In commercio negli Stati Uniti e in altri paesi e’ gia’ disponibile un metodo alternativo alla classica iniezione d’insulina, che permette a diabetici con la fobia dell’ago di inalare il farmaco.
‘Riuscire ad assumere l’insulina oralmente – ha sottolineato Iain Frame, uno dei maggiori esperti inglesi di diabete – potrebbe migliorare la qualita’ della vita dei diabetici, costretti a subire fino a quattro iniezioni al giorno. Tuttavia, questa ricerca e’ ancora in fase iniziale. Occorrono ulteriori studi.
Inoltre, la ricerca indica che sarebbe necessaria una grande quantita’ di questo farmaco per ristabilire i livelli di glucosio nel sangue’.
Per di piu’, i pazienti che dipendono dall’insulina sono quelli affetti dal diabete di tipo 1.
La ricerca invece ha coinvolto soltanto i pazienti con il diabete di tipo 2, che possono sopravvivere senza le iniezioni quotidiane.

 

AGI