Tenere sotto controllo la glicemia …. si puo’!
Secondo un nuovo studio in oltre due terzi dei bambini affetti da diabete di tipo 1, o insulino-dipendente, sottoposti a trattamento intensivo, è possibile ottenere uno stretto controllo della glicemia in linea con le attuali raccomandazioni. Il Dr. Stuart A. Weinzimer e i suoi colleghi della Yale University di New Haven, Connecticut, USA sottolineano in un articolo pubblicato sulla rivista Journal of Pediatrics di agosto che i risultati della sperimentazione del Diabetes Control and Complications Trial (DCCT) hanno “rivoluzionato” la terapia del diabete di tipo 1, dimostrando l’importanza di ridurre i livelli glicemici e l’emoglobina A1C in modo che si avvicinino il più possibile al normale, Mantenere uno stretto controllo dei livelli glicemici nei diabetici si è dimostrato utile per ridurre il rischio di sviluppare le complicanze correlate al diabete, quali patologie oculari e renali. Il Dr. Weinzimer e i suoi colleghi hanno preso in esame, all’interno di un programma di terapia intensiva, i fattori che possono interferire con un controllo ottimale della glicemia nei bambini e adolescenti diabetici di tipo 1. Nello studio sono stati inclusi in totale 455 bambini diabetici. Il livello medio di emoglobina A1C dei soggetti dello studio era pari al 7,6% e, in totale, il 31% di essi non è riuscito a raggiungere l’obiettivo dell’8,0%. Allo scarso controllo della glicemia si associava un basso stato socio-economico, ma non l’appartenenza a un determinato gruppo etnico. Tuttavia “anche le famiglie a basso reddito hanno raggiunto un grado di controllo metabolico del diabete soddisfacente rispetto agli standard internazionali”, riferiscono il Dr. Weinzimer e colleghi. “D’altra parte, continua ad esistere un piccolo gruppo di pazienti che, pur presentando molti fattori di rischio, continua a non curarsi adeguatamente”, sottolineano i ricercatori. “È necessario mettere in atto nuove strategie per aiutare questi pazienti a controllare meglio il proprio diabete”.
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Journal of Pediatrics, agosto 2006. (Reuters Health) |