Una nuova insulina settimanale può rivoluzionare la terapia del diabete di tipo 2

Nel trattamento del diabete di tipo 2 una nuova formulazione di insulina da somministrare una sola volta a settimana (insulina icodec) si è rivelata efficace e sicura quanto la terapia giornaliera con insulina glargine U100. È quanto emerge da uno studio di fase II presentato al congresso virtuale della European Association for the Study of Diabetes (EASD) 2020 e pubblicato contemporaneamente sul New England Journal of Medicine.

Dopo 26 settimane i pazienti trattati con insulina icodec una volta alla settimana hanno ottenuto riduzioni medie dei livelli di emoglobina glicata (HbA1c) simili a insulina glargine U100 una volta al giorno (differenza tra i gruppi -0,18%, p=0,08), come riportato dal primo autore dello studio Julio Rosenstock e colleghi del Dallas Diabetes Research Center presso il Medical City di Dallas.

«Nella gestione del diabete di tipo 2 l’inerzia clinica ha un’alta prevalenza e questo comporta lunghi ritardi nell’avvio della terapia insulinica», ha affermato Rosenstock. «Ovviamente i pazienti con diabete di tipo 2 preferirebbero meno iniezioni rispetto alle attuali somministrazioni giornaliere di insulina basale. Ridurre il numero di iniezioni porterebbe presumibilmente a una maggiore compliance e aderenza alla terapia, migliorando il controllo glicemico».

Una sola iniezione a settimana
Per sviluppare questa nuova insulina si è reso necessario tenere conto di diversi aspetti: rispetto alle insuline giornaliere attualmente disponibili, una versione settimanale doveva avere un’emivita più lunga, una farmacocinetica e una farmacodinamica più stabili e una velocità di eliminazione più lenta, oltre a dover fornire un controllo glicemico almeno simile, se non migliore, con un basso rischio di eventi ipoglicemici. «Penso che l’insulina settimanale trasformerebbe il modo in cui gestiamo le persone con diabete di tipo 2 che richiedono questo tipo di farmaco» ha commentato.

L’insulina icodec si lega all’albumina per creare un deposito circolante con un’emivita di 196 ore (8,1 giorni), quindi una singola iniezione è progettata per coprire il fabbisogno basale di insulina per una settimana, grazie a un rilascio costante di principio attivo. Per via della sua formulazione concentrata, il suo volume di iniezione è equivalente a quello dell’insulina glargine U100 giornaliero a somministrazione giornaliera.

Confronto testa e testa tra le due insuline
Lo studio di fase II, randomizzato e in doppio cieco che ha confrontato le due insuline ha coinvolto 247 pazienti con diabete di tipo 2 di età compresa tra 18 e 75 anni, naïve all’insulina e che avevano un controllo glicemico inadeguato (definito come una HbA1c dal 7% al 9,5%). Tutti i partecipanti stavano assumendo metformina con o senza un inibitore DPP-4.

Metà dei pazienti è stata assegnata a insulina icodec a una dose iniziale di 70U settimanali. Le dosi sono state aggiustate ogni settimana per ottenere una glicemia prima della colazione compresa tra 70 e 108 mg/dl. L’altra metà ha ricevuto insulina glargine alla dose iniziale di 10 U/die. Il primo gruppo ha ricevuto anche iniezioni giornaliere di placebo mentre i controlli dell’insulina glargine hanno ricevuto iniezioni settimanali di placebo con lo stesso dispositivo a penna utilizzato per l’insulina icodec. L’endpoint primario era la variazione dell’HbA1c dal basale a 26 settimane.

Quanti assumevano insulina settimanale hanno visto un calo medio della HbA1c dell’1,33% contro l’1,15% per quelli che assumevano insulina glargine ogni giorno e, al termine delle 26 settimane di studio, il livello medio stimato di HbA1c era rispettivamente del 6,7% e del 6,9%.

Livelli di HbA1c inferiori al 7% sono stati raggiunto dal 72% del gruppo insulina icodec rispetto al 68% di quelli trattati con insulina glargine U100. Un obiettivo inferiore al 6,5% è stato raggiunto rispettivamente dal 49% e dal 39% dei soggetti trattati.

La differenza del tempo nell’intervallo glicemico corretto (da 70 a 140 mg/dl) è stata del 5,4% a favore di insulina icodec (p=0,02), pari a circa 78 minuti in più al giorno.

Effetti collaterali sovrapponibili
I tassi di ipoglicemia erano bassi in entrambi i gruppi. I soggetti sottoposti a insulina icodec hanno avuto 0,53 eventi ipoglicemici per anno-paziente contro 0,46 in quelli trattati con insulina glargine. Questi eventi includevano l’ipoglicemia classificata con un livello di gravità 2 (glicemia inferiore a 54 mg/dL) o livello di gravità 3, che potrebbe portare a un grave deterioramento cognitivo. È stato segnalato un solo episodio di livello 3 con insulina icodec e nessuno nel gruppo insulina glargine. Altri effetti collaterali non differivano tra le due terapie.

Durante le ultime due settimane di trattamento, quanti assumevano insulina settimanale avevano in media circa 229 unità a settimana di insulina, equivalenti a circa 33 unità al giorno, contro circa 41 unità/giorno con insulina glargine U100.

«Sicuramente questa nuova insulina andrà a beneficio di quanti stanno iniziando questo tipo di terapia» ha dichiarato Rosenstock. «Questo faciliterà e aumenterà l’accettazione e ridurrà l’inerzia clinica. Sarebbe molto più facile convincere i pazienti a fare un’iniezione a settimana invece di una al giorno. Parliamo di 52 iniezioni all’anno anziché 365. Inoltre abbiamo dimostrato che chi già assume insulina basale può passare alla terapia settimanale».

«Sulla base della solidità di questi dati, un programma completo di sviluppo clinico di fase III che sta per iniziare studierà ulteriori evidenze del ruolo dell’insulina basale icodec» ha concluso. Novo Nordisk, che ha sviluppato la nuova insulina ha confermato l’avvio del programma intorno alla fine di novembre.

Bibliografia

Rosenstock J. Once-weekly basal insulin icodec offers comparable efficacy and safety vs. once-daily insulin glargine U100 in insulin naïve patients with type 2 diabetes inadequately controls on OADs. Presented at: EASD Annual Meeting; Sept. 21-25, 2020 (virtual meeting).

Rosenstock J et al. Once-Weekly Insulin for Type 2 Diabetes without Previous Insulin Treatment. N Engl J Med 2020.

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da PHARMASTAR

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