Vedo macchie, ombre…
D: Gentile prof. Piermarocchi,
mi chiamo C. ho 47 anni e 32 di DM1 curato in maniera non ineccepibile nei decenni trascorsi ma, da qualche tempo, sono molto più attento.
Al l’età di 27 anni, 20 anni fa ormai, ho avuto un infarto, la coronografia, eseguita all’epoca, mostrò coronarie assolutamente pervie e i cardiologi imputarono ad un fenomeno di natura spastica l’evento patologico occorsomi.
Attualmente le mie glicate sono inferiori a 7.
Mi occupo di restauro di beni culturali e di disegno: faccio, quindi, un uso intenso della vista e il fine dettaglio è per me questione di qualche rilevanza.
Le scrivo in merito ai miei disturbi visivi per i quali sono molto preoccupato anche perché, come certo immaginerà, un deterioramento del visus rischierebbe di compromettere la mia efficienza lavorativa e anche artistica.
I referti di vecchie fluorangiografie parlavano di edema maculare ma un recentissimo OCT lo avrebbe escluso, tuttavia, nel campo visivo, molto prossime all’area centrale della visione, in entrambi gli occhi vedo delle macchie, delle ombre opache e fisse, che in quasi venti anni sono aumentate in numero con mia crescente apprensione.
Per descrivere il mio disturbo ho redatto una memoria completa di immagini che descrivono i miei sintomi, quello che vedo.
Io mi rendo ben conto di non chiederle una cosa da nulla pregandola di leggere il mio scritto allegato a questa mail, la immagino molto impegnato e non me ne dorrò qualora non trovasse modo di accontentarmi.
La ringrazio comunque e le auguro buon lavoro
C. B.
R: Caro Sig. B.,
Ho letto la sua lettera, ed ho dato un’occhiata alla voluminosa documentazione che ha allegato.
La vista è un fenomeno psicofisico, cioè un evento biologico filtrato dalla nostra psiche. La mera descrizione dei sintomi perciò, non è di grande utilità all’Oculista per dare una precisa diagnosi.
Le suggerisco di parlarne con degli Oculisti esperti in materia (ed in Italia non sono pochi) che sapranno sicuramente soddisfare le sue domande e chiarire i dubbi.
Se vuole può inviarmi degli OCT, o delle foto e FAG della sua retina e le saprò dare qualche idea.
Per qualcos’altro dobbiamo necessariamente vederci.
Un caro saluto
Stefano Piermarocchi
D: Gentilissimo Prof. Piermarocchi,
desidero per prima cosa ringraziarla molto per la sua disponibilità e per la sua cortesia.
L’ultima FAG effettuata data al 1998 ed è quella che le accludo insieme ad un recentissimo OCT eseguito nel mese di settembre 2011 che, mi è stato detto, escluderebbe l’ipotesi di edema maculare.
Ma allora perché i referti delle vecchie FAG parlavano proprio di maculopatia edematosa iniziale e diedema maculare?
Devo prestare fede alle vecchie FAG o al recente OCT ?
E i miei sintomi?
La ringrazio ancora per il tempo che mi ha voluto dedicare e le faccio molti auguri di buona Pasqua.
C. B.
R: Caro Sig. B.,
L’equivoco deriva dal fatto che i due esami rappresentano due aspetti diversi. L’OCT registra il danno anatomico, la FAG quello funzionale. Spesso le due cose vanno assieme, ma non sempre è così. Ancora, non è ammissibile confrontare 2 esami registrati con 13 anni di differenza. L’edema maculare è un fenomeno dinamico e varia significativamente nel tempo.
Il suggerimento che le do è di rivolgersi ad un Medico Oculista che le saprà sicuramente e facilmente chiarire i dubbi.
Un caro saluto
Stefano Piermarocchi