Verso un percorso integrato di gestione del diabete: progressi e difficoltà

Un rapporto sulla qualità dell’assistenza ai pazienti affetti da diabete e sulla situazione dei centri di diabetologia in Italia è stato presentato a dicembre 2007 dal movimento civico Cittadinanzattiva. Lo studio, “Un percorso integrato per il paziente con diabete”, è stato realizzato con un’indagine condotta nel 2007 che ha coinvolto 60 centri di diabetologia di 58 città, 292 pazienti e 292 medici di medicina generale. Il rapporto fotografa la realtà italiana, valuta la realizzazione di percorsi diagnostico terapeutici integrati, analizza i progressi registrati negli ultimi due anni e le maggiori difficoltà riscontrate.

 

Le criticità emerse

Alla prevenzione, nonostante sia dimostrato il suo ruolo centrale, non si attribuisce sempre il giusto peso: metà dei pazienti non ha partecipato a programmi di prevenzione primaria e secondaria, e solo il 19% dei centri ha messo a punto programmi di prevenzione del diabete e delle sue complicanze nelle scuole.

 

Secondo il rapporto, l’organizzazione dei centri di diabetologia è migliorata, ma soprattutto nelle attività interne, mentre non è sufficientemente aperta alle innovazioni, al coordinamento con il medico di famiglia e all’integrazione multidisciplinare (solo 1 centro su 4 è provvisto di un oculista). L’assenza di un’equipe multidisciplinare è spesso causa di disorientamento: il 48% dei pazienti sostiene di avere ricevuto messaggi contraddittori sul trattamento da seguire, sui farmaci da utilizzare e sugli esami diagnostici a cui sottoporsi.

 

Un altro problema è il carico sui pazienti e sulle famiglie: i benefici socioeconomici previsti per i diabetici sono limitati dalla burocrazia e dalla scarsa informazione. Il 19% dei centri di diabetologia e il 21% dei medici di medicina generale dichiara di non essere a conoscenza dell’esistenza di procedure semplificate di accesso all’esenzione.

 

Infine, il coinvolgimento del paziente è scarso sia nella definizione del piano terapeutico sia, soprattutto, del programma di cura globale: solo il 55% dei centri che hanno dichiarato di avere attivato procedure di coinvolgimento dei pazienti sostiene di attivare procedure di coinvolgimento dei pazienti per la definizione del piano assistenziale, e il 74% dei medici di medicina generale sostiene di non avere attivato procedure per il coinvolgimento dei pazienti nella scelta e nell’utilizzo delle terapie e del percorso di cura.

 

Le linee di intervento prioritario

Dalle informazioni raccolte sono emerse quattro linee di intervento prioritario:

  • potenziare i fattori di integrazione delle figure mediche che hanno in cura il paziente affetto da diabete
  • promuovere le attività di misurazione e valutazione
  • favorire una maggiore “contaminazione” di luoghi e figure
  • sviluppare la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini e delle loro organizzazioni.

Fra le richieste formulate dai pazienti, in particolare sulle insufficienze dell’assistenza ricevuta e sulle prestazioni che vorrebbero fossero offerte dai centri di diabetologia e che invece sono escluse, le più frequenti sono state: ricevere maggiori informazioni, visite di controllo programmate per prevenire complicanze, un numero maggiore di visite specialistiche in loco, più controlli effettuati nella stessa giornata.

 
da Epicentro